1522
Un volto emerge dall’ombra, fragile e fiero allo stesso tempo, rivolto verso una speranza scritta a lettere di fuoco: 1522. In questo quadro il silenzio diventa rumore, la paura prende forma, ma non vince. Il nero che avvolge la scena è la realtà di troppe donne, ma il rosso vivo che scolpisce il numero del coraggio è un invito alla ribellione, alla salvezza, alla rinascita. Lo sguardo della protagonista non è più rivolto verso l’abisso, ma verso la possibilità di uscire. Quest’opera è un grido silenzioso per chi si sente sola, un promemoria per chi ha dimenticato la propria forza. Chiamare il 1522 non è la fine, è l’inizio di tutto.